Quanto guadagnano i dentisti
Una delle professioni che, al giorno d’oggi, appaiono ancora tra le più remunerate è quella del dentista. Ma qual è, effettivamente, lo stipendio percepito da questo professionista che, tra l’altro, è anche tra i più temuti? Per chiarire quale sia il guadagno effettivo, è molto importante fare alcune precisazioni che saranno anche molto utili per comprendere quale sia l’impegno di questo professionista e per quale motivo è considerato socialmente tra i più pagati.
Professione dentista: cosa fa e quanto guadagna
In merito a questa professione, vi sono ancora molti dubbi che riguardano molti aspetti del suo lavoro. Si tratta, come detto, di una professione che spesso intimorisce (sono talmente tante le persone che temono il dentista che ancora oggi vi sono tantissime di esse che rimandano continuamente le cure dentistiche), ma che è molto importante per la cura, la salvaguardia e la prevenzione della nostra bocca e dei nostri dentisti.
Infatti, egli è un professionista della medicina specializzato nella prevenzione e nella cura delle più importanti malattie del cavo orale: parliamo, quindi, di banali carie, fino a problematiche più complesse e che quindi richiedono un’attenzione più specifica, come ad esempio le protesi, e gli impianti.
Per capire quanto guadagni questo specializzato esperto nella cura della bocca, è fondamentale fare alcune differenze, dal momento che se è vero da un lato che siamo molto abituati a definire in questo modo tutte le professionalità che incontriamo all’interno di uno studio dentistico, è altrettanto vero che non tutte queste professioni sono uguali.
Il medico
Il dentista è un medico laureato in Medicina e Chirurgia; dopo la laurea, ha ottenuto la specializzazione in Odontostomatologia, la materia che ha per oggetto lo studio dei denti e del cavo orale. Successivamente, si è iscritto all’albo professionale che gli consente di esercitare la professione liberamente e senza alcun tipo di vincolo.
L’odontoiatra
Quella di cui abbiamo parlato è una figura un po’ più antica, sostituita in gran parte, al giorno d’oggi, da
quella dell’odontoiatra, una figura professionista che prevede la laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, e
successivamente l’iscrizione all’albo professionale dedicato. Anche questa è una figura molto importante,
che ha come obiettivo la cura della bocca, dei denti e del cavo orale in genere, quindi ad esempio anche il
viso e i muscoli.
Il guadagno effettivo del dentista: fattori che contribuiscono
Le professioni di cui abbiamo parlato sono entrambe molto importanti e garantiscono la perfetta prevenzione e la cura di tutte le patologie che possono esserci a carico della bocca e dei denti: sia il medico dentista che l’odontoiatra si occupano di curare e prevenire attraverso l’uso di vari interventi ed operazioni, più o meno complesse a seconda dei casi e delle esigenze. Si va dalla cura delle carie (con otturazione o devitalizzazione, a seconda del problema) all’estrazione e rimozione dei denti fino all’applicazione di protesi, impianti, o capsule sostitutive.
Questo ci aiuta a capire che il guadagno è direttamente collegato (ed anche direttamente proporzionale) al tipo di intervento effettuato dal professionista.
I fattori che possono incidere nell’entità dello stipendio sono i seguenti:
- L’esperienza
Un neolaureato non guadagnerà sicuramente quanto un professionista qualificato e con anni di esperienza alle spalle. In ogni caso, è bene sapere che si tratta comunque di una delle professioni più remunerative in assoluto, dal momento che lo stipendio si aggira intorno ai € 45.000 annui per un neolaureato, e di circa €85.000 annui per un professionista. - Possesso di partita IVA o lavoro come dipendente
Chi lavora in uno studio dentistico (e quindi dipende da un professionista più esperto e qualificato) probabilmente avrà un guadagno minore rispetto a chi lavora in autonomia con partita IVA; lo stipendio può comunque arrivare, per chi opera presso studi come dipendente, fino a € 4.000 al mese; chi invece ha un proprio studio avviato può guadagnare anche fino a € 150.000 lordi l’anno (da cui si devono tuttavia togliere le spese per l’affitto dello studio e la manutenzione di strumenti e macchinari, e le tasse da pagare).