Paghetta ai figli: è giusto darla e perché?

Dare la paghetta ai figli è molto utile per aiutarli a diventare indipendenti e insegnare loro il valore del denaro. Vediamo di seguito perché è giusto dare la paghetta ai figli, quali sono i vantaggi e come farlo

La paghetta è sempre stata una delle principali preoccupazioni per la maggior parte dei genitori. I bambini spesso sono desiderosi di ottenere denaro e desiderano spenderlo da soli, mentre i genitori sono ansiosi e hanno dubbi in merito, temendo che i figli siano troppo piccoli per maneggiare i soldi o che potrebbero finire per spenderli in modo errato. Tuttavia, è giusto dare la paghetta ai figli in quanto consente di responsabilizzarli e di insegnargli ad utilizzare il denaro nel modo corretto e capire l’importanza del risparmio.

Ne parliamo con Monica Vitali, blogger esperta di materie economiche e contabili.

La paghetta aiuta ad essere indipendenti?

Il vantaggio più importante di dare una paghetta è insegnare ai bambini a essere indipendenti e  finanziariamente consapevoli. Quando i bambini entrano in possesso di denaro, (che fino a poco prima era appannaggio solo dei più grandi) sviluppano la capacità di gestirlo e di impararne l’importanza. Molti genitori temono che potrebbero spendere i soldi in modo inappropriato, ma solo disponendo di una somma personale i bambini potranno imparare la differenza tra uso corretto e uso sbagliato dei soldi. Una soluzione per spingere i bambini ad utilizzare i soldi in modo corretto è chiedere loro di fornire una sorta di rendiconto su come hanno speso la loro paghetta: non solo impareranno ad usare i soldi con saggezza, ma questo li spronerà ad utilizzarli in modo efficiente, dal momento che poi dovranno renderne conto ai genitori.

La paghetta insegna l’importanza del risparmio?



Ciò che generalmente accade con la maggior parte dei bambini è che quando raggiungono l’adolescenza non hanno molto conoscenza nel trattare i soldi.  Il motivo è che mancano di fiducia ed esperienza. Il ruolo principale che spetta ai genitori non è solo quello di insegnare loro il giusto uso del denaro, ma anche di infondere loro il valore del risparmio. Quando si da la paghetta ai figli si può insegnare anche a maneggiare le loro finanze, ad esempio spiegando che è importante tenere da parte dei soldi e utilizzarli per ottenere qualcosa che desiderano da tanto tempo.


Come si insegna il valore del denaro ai propri figli?



A volte nella fase iniziale i bambini tendono a spendere più soldi per cose inutili, quali caramelle, giocattoli o cinema, ed è assolutamente normale. Solo con il tempo capiranno che se spendono tutti i soldi fin da subito, non rimarrà nulla per comprare qualcosa di più utile o necessario e questo gli permetterà di capire il valore del denaro e i diversi modi in cui i soldi possono essere utilizzati. Per questo è importante evitare di dare altro denaro, o anticipare la paghetta successiva, quando il bambino ha già speso i soldi ottenuti. Questo rischia di far perdere completamente di vista il valore del denaro, spingendo a continuare comportamenti poco responsabili. Allo stesso modo sarebbe utile non legare la paghetta alle prestazioni scolastiche, ad esempio diminuendola per i brutti voti, perché il denaro non deve diventare una sorta di ricatto morale, o potrebbe spingere i figli a modificare il proprio atteggiamento solo per ottenere più soldi.

Un ottimo metodo per insegnare ai figli il valore del denaro è anche quello di farli partecipare attivamente al bilancio familiare, ad esempio fornendo loro una panoramica di quanto ammontano le entrate e le uscite, accogliendo anche i loro eventuali suggerimenti. L’importante è che in famiglia non venga trasmetto un atteggiamento negativo che porti a pensare che il denaro è qualcosa di sporco.

Un’altra soluzione è quella di chiedere ai figli di risparmiare denaro per aiutare chi ne ha più bisogno o un’organizzazione che sta loro a cuore, ad esempio che si occupa della salvaguardia degli animali. Una volta scoperto quello che i loro “piccoli” risparmi possono fare per gli altri, saranno sicuramente più consapevoli del valore del denaro che gli viene dato e che riescono a mettere da parte.

A quale età è considerato opportuno dare la paghetta ai figli?



In genere, si inizia dagli otto anni, ma meglio dopo i dieci, quando il bambino avrà padroneggiato abbastanza matematica per imparare a gestire in autonomia il proprio denaro. Per quanto riguarda la quantità di denaro da dare ai figli, questo dipende dalle disponibilità economiche della famiglia, dalle esigenze del bambino e dalle spese che si è deciso verranno coperte dalla paghetta.

Per approfondire ulteriormente questo argomento puoi consultare l’articolo ”Le 3 regole della paghetta ai figli” di Monica Vitali.   

Francesco De Simone