Il web magazine deliziosooo racconta le esperienze enogastronomiche italiane
Raccontare i progetti enogastronomici realizzati dagli imprenditori italiani che, con
coraggio e innovazione, puntano a creare prodotti spesso unici nel loro genere per valorizzare il
territorio, la tradizione e il life style italiano.
Il web magazine Deliziosooo
Nel 2022 è nato il web magazine Deliziosooo.it che ha voglia di scoprire e condividere le eccellenze
enogastronomiche italiane, puntando sulla particolarità e sull’originalità. Le nostre storie nascono da un’attenta ricerca su tutto il territorio di fatti e personaggi che cercano di farsi largo nel mondo dell’enogastronomia, puntando su prodotti innovativi che hanno alle spalle impegno, dedizione e anche tanto coraggio. Spesso i nostri intervistati sono giovani imprenditori che, letteralmente, hanno investito tutto nella loro idea creando su di essa una propria attività lavorativa.
Esperienze enogastronomiche italiane
Per questo abbiamo raccontato per esempio la storia di Antonio Di Giovanni che a Firenze si è inventato la produzione dei funghi a partire dai fondi di caffè creando l’azienda Funghi Espresso.
Un progetto che nasce come una scommessa e che oggi si è trasformato in una vera e propria azienda fondata sui concetti della Blue Economy volti al riutilizzo delle risorse. Funghi Espresso raccoglie giornalmente i fondi di caffè dai bar di Firenze per utilizzarli poi come substrato per la coltivazione dei funghi, in particolar modo il Pleurotus Ostreatus fresco.
Oppure la storia di Simone Tabusso, un giovane sommelier che a Novello nella Langhe, ha riportato alla luce l’antico vino romano come raccontato in questo articolo dal nostro magazine. Archeologo appassionato di vini, Simone decide di concludere i suoi studi diventando sommelier, per conciliare le sue due grandi passioni in un progetto straordinario.
L’idea centrale è quella di riportare alla luce l’antico vino romano, che veniva consumato durante i tipici banchetti in tutto l’Impero. Ci riesce dopo 4 anni di studio su documenti dell’epoca, arrivando a creare due tipologie di vino: il Purpureum e l’Aureum.
Premi e innovazioni
In Umbria, vicino Panicale, un altro giovane imprenditore ha inventato qualcosa di unico nel suo genere.
Massimiliano Gatti ha dato vita al primo allevamento di bisonti certificato in Italia. Tanto da fargli vincere nel 2020 il premio Oscar Green, un riconoscimento nazionale promosso da Coldiretti Giovani Impresa dedicato a chi ha iniziato un percorso di ricerca, diversificazione e innovazione nel campo agricolo.
Gatti alleva numerosi capi di autentico bisonte americano allo stato brado monitorati con una tecnologia hi-tech. Gli animali hanno a loro disposizione mangiatoie intelligenti per una dieta a base di carne molto buona, ipocalorica e tenera, con bassissima presenza di grassi, erba e fieno integrati con cereali e minerali senza l’uso di antibiotici. Non subiscono stress dovuto alla presenza umana, vivono indisturbati su grandi spazi, allo stato brado totale. Sono liberi di vivere in branco, la monta è naturale e le mamme non vengono mai separate dei loro vitellini.
Siamo stati anche nella Maremma toscana, dove un sommozzatore professionista e amante dei vini, Andrea Montrone, ha creato la prima cantina di spumante sottomarina. Oggi a Cala di Forno, a venti metri di profondità racchiuse in gabbie zincate, ha messo a maturare duemila bottiglie di spumante. Le bottiglie prima di essere vendute restano sommerse dai sei agli otto mesi, i primi tre sono sufficienti per eliminare i solfiti.
Le onde e le correnti cullano nel vero senso della parola lo spumante, che matura prima ma senza perdere assolutamente le sue peculiarità. Anzi, si nota un’esaltazione nel gusto dovuto anche alla temperatura costante e alla pressione idrostatica.
Storie così continuiamo a cercarle e divulgarle tutti i giorni, con la schiettezza e lo stupore racchiusi anche nel nostro nome, dove le tre “o” sono un inno alle delizie che scopriamo tutti i giorni. Un grido di piacere,
insomma, che si tratti di cibo o di bevande, in un paese come l’Italia che fa della creatività il suo punto forte.
Perché “italians do it better!”