Disoccupazione: La situazione a Roma

Disoccupazione: La situazione a Roma

La pandemia e i mesi di lockdown hanno peggiorato inevitabilmente la situazione occupazionale nel nostro Paese. Ecco una breve panoramica sul tasso di disoccupazione in Italia e a Roma. Uno dei fattori più osservati con l’esplosione del Covid 19, e come ha aggravato soprattutto la disoccupazione giovanile e l’aumento del gender gap. 

La disoccupazione in Italia

L’esplosione della pandemia e i lunghi mesi di lockdown hanno assestato un brutto colpo alla già precaria situazione occupazionale in Italia. Come ogni anno, Eurostat e Istat fotografano la situazione italiana per quanto riguarda il mondo del lavoro, comparandola anche con gli altri paesi dell’UE.

 A ottobre 2020 la disoccupazione nella zona euro è scesa a 8,4%, dall’8,5% di settembre, mentre è aumentata rispetto a ottobre 2019 (7,4%). In Italia invece è al 9,8%, rispetto al 9,7% di settembre.  In generale nei paesi UE il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,6%, ma in aumento rispetto a un anno prima (6,6%). 

A preoccupare, in Italia come in tutta Europa, è la disoccupazione giovanile che ha registrato proprio nel nostro paese uno degli aumenti più consistenti. Si passa dal 29,7% al 30,3% mentre nel resto d’Europa ha subito una leggera crescita, dal 17,9% al 18%. I disoccupati in Italia sono

 2.479.000 con un aumento di 11.000 unità su settembre e di 43.000 unità su ottobre 2020.

Parallelamente aumenta il numero di persone che hanno smesso di cercare lavoro. Nella fascia 15-64 anni sono 257.000 mila in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di 5,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2020.
Addirittura di 10 punti rispetto al trimestre precedente raggiungendo quota 14.183.000 unità. 

Tasso di occupazione, la situazione in Italia

Per quanto riguarda il tasso di occupazione anche qui ci troviamo davanti a un calo di lavoratori. Questo è dovuto in parte alla diminuzione dei lavoratori a termine e indipendenti, a causa anche del blocco di licenziamenti imposto dal governo. Rispetto al 2019, i lavoratori dipendenti a termine sono diminuiti di  di 677.000 unità (-21,6%) mentre i lavoratori indipendenti hanno perso 219.000 unità (-4,1%). 

Al riguardo potrebbe interessarti l’articolo sulle tutele legali previste per il licenziamento, pubblicato sul magazine  Libero pensiero.

Questa diminuzione ha reso ulteriormente palese il divario tra fasce d’età, sesso e area geografica. Il tasso di disoccupazione si attesta infatti maggiore nel Centro(-3,2%) e al Sud Italia (-3%) mentre al Nord Italia è calato solo dello 0,8%.

La pandemia ha comunque fatto registrare un’importante flessione di occupati e disoccupati come registrato dalla regione Piemonte.

Rimane elevato il divario dovuto al livello di istruzione. Il tasso di occupazione è sceso:

  • al 78% per i laureati
  • al 62,9% per i diplomati
  • al 42,8% per chi ha conseguito la licenza media.

Disoccupazione giovanile e gender gap

Tra i principali problemi che riguardano l’Italia dal punto di vista occupazionale occorre sottolineare quello relativo all’occupazione giovanile, ovvero la fascia di ragazzi compresi tra i 15 e i 24 anni, che non studiano né cercano lavoro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la percentuale è passata dal 18% al 21%: 1 giovane su 5 è disoccupato o inattivo ed è la percentuale più alta registrata in tutta l’Unione Europea. 

Un altro problema emblematico in Italia e acuito dalla pandemia è quello legato al gender gap, ovvero il divario di occupazione maschile e femminile. L’Italia, anche in questo caso, guida tristemente la classifica europea. Un divario di genere che è arrivato al 19,9%, più alto di quello di paesi come Malta, Grecia e Ungheria. 

Tasso di disoccupazione a Roma e nel Lazio

Anche il Lazio fa i conti con la pandemia. Nel primo semestre del 2020 l’occupazione regionale è scesa dell’1,4% a causa soprattutto della crisi che ha colpito il settore dei servizi. Colpiti soprattutto i giovani tra i 15 e i 34 anni (-2,5%) e il settore alberghiero e ristorativo (-5,2%). 

Su www.vivereroma.org è possibile visualizzare le ultime offerte di lavoro nonché tutte le notizie legate all’attualità su Roma e su tutto il territorio della regione. 

Da Febbraio a maggio 2020 nel Lazio e a Roma sono stati persi circa 35.532 posti di lavoro. Molti erano lavoratori stagionali legati al commercio e al turismo

Un quadro fosco e preoccupante che emerge dalle analisi del sindacato Uil. Fino a maggio 2020 nella regione Lazio:

  • si sono superate le 128  milioni di ore di cassa integrazione
  • il saldo in negativo fra rapporti di lavoro attivati e cessati è stato di 6.250 contratti, con una diminuzione del 70% rispetto al 2019. 

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Francesco De Simone