Perché investire i propri risparmi e quali sono le più comuni tipologie d’investimento?

Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti di chiedersi come poter riuscire ad aumentare i propri guadagni e come poterlo fare tramite gli investimenti. Molti di voi si saranno chiesti se valga veramente la pena rischiare i propri risparmi, nonostante potrebbero fruttare più di quanto farebbero stando in un conto bancario. Con questo articolo vogliamo spiegarvi esattamente perché bisogna superare questo vecchio stereotipo per iniziare a credere nel potenziale degli investimenti.

È condivisibile pensare che i risparmi messi da parte equivalgano a sicurezza economica da qualsiasi evento fortuito o imprevisto della vita. Quello che in pochi sanno, però, è che interessanti opportunità di rendimento si aprono quando si decide di investire il denaro guadagnato e conservato, e che questa scelta possa essere altrettanto sicura come quella di parcheggiare i propri risparmi in un conto corrente.

Di fatto, investire significa concretamente organizzare la propria vita dal punto di vista finanziario: bisogna infatti suddividere il proprio stipendio o introiti mensili in modo da poter sempre risparmiare qualcosa per sé stessi, avere qualcos’altro da investire, e minimizzare le spese per le cose superflue. In questo modo è possibile, nel lungo termine, poter guadagnare visibilmente sui soldi investiti, rendendovi più che felici tanto di avere risparmi da parte, quanto di averli visti fruttare.

Ma da dove iniziare? In questo articolo snoccioleremo le migliori strategie da seguire per coloro che decideranno di approcciarsi al mondo degli investimenti e su cosa realmente sia possibile e conveniente investire oggi.

Sappiate innanzitutto che costruire un portafoglio diversificato è la base per poter gestire in maniera corretta il rischio e poter investire tanto in maniera più rischiosa quanto più sicura. La diversificazione può essere definita come la suddivisione del proprio investimento in diverse categorie di strumenti – come titoli azionari, fondi, obbligazioni… Analizzeremo qui queste tipologie con i loro pro e contro, partendo dalle più tradizionali.

Titoli di Stato

Le obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il Paese e garantite dalle tasse dei cittadini vengono chiamate Titoli di Stato. Una delle caratteristiche principali di questo tipo di investimenti è la vasta scelta di prodotti, dai BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) ai BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), con rendimenti legati al rischio di mercato e alla situazione macroeconomica, che prevedono il pagamento degli interessi tramite scadenza in un’unica soluzione o periodicamente tramite cedole. Questi titoli vengono venduti sul mercato principale, attraverso il sistema delle aste, mentre i titoli di Stato vengono scambiati sul mercato secondario, nel quale anche gli investitori comuni possono acquistare direttamente o all’interno di altri strumenti come i fondi d’investimento. Il vantaggio principale di investire nei Bond nazionali è la garanzia dello Stato, per questo motivo sono considerati investimenti a basso rischio. A ciò tuttavia sono legati alcuni svantaggi: per ottenere rendimenti adeguati, bisogna investire a lungo termine con un orizzonte temporale di almeno 10 anni e costi considerevoli. 


Azioni

L’investimento in azioni è quello più tradizionale e di eccellenza fra tutti, ed è pensato appositamente per chi desidera un rendimento potenzialmente elevato, accollandosi però l’alto rischio che questa operazione comporta. Tra l’altro, le azioni non prevedono nessuna tutela del capitale. A differenza delle obbligazioni, le azioni consentono di acquistare una parte di una società quotata, in modo tale da rendere gli investitori dei veri e propri azionisti, legando il loro investimento alle sorti dell’azienda. Il valore del titolo acquistato è vincolato ai valori della domanda e dell’offerta all’interno dei mercati finanziari, con una quotazione che dipende da una serie di fattori come i risultati operativi, la congiuntura economica, l’andamento valutario e le prospettive di crescita dell’impresa.

Dunque, investire in azioni equivale ad esporsi ad un rischio maggiore, anche perché senza un’accurata analisi risulta particolarmente difficile capire esattamente quali titoli acquistare. Allo stesso tempo però, esiste una vasta gamma di titoli sui quali investire, con la possibilità di comprare e rivendere in ogni momento. Questo rende l’investimento in azioni molto più “personalizzabile”, basando sulla vostra tendenza al rischio guadagni e perdite.

Obbligazioni 

Le obbligazioni sono titoli di debito (per il soggetto che li emette) e di credito (per il soggetto che li acquista) emessi da banche e imprese allo scopo di reperire, a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari, capitali da investire.

Le obbligazioni si finanziano sul mercato offrendo agli investitori il pagamento di un rendimento, riconosciuto alla scadenza oppure attraverso delle cedole saldate a intervalli regolari. Il rimborso è legato al valore nominale, ovvero alla differenza tra il prezzo di acquisto delle obbligazioni e quello di liquidazione, con la possibilità di vendere i titoli anche prima della scadenza, cedendoli sul mercato.

Coloro i quali desiderano iniziare ad investire in obbligazioni ma vogliono, allo stesso tempo, un abbondante margine di sicurezza, devono sapere che questo tipo di investimento presenta dei rischi legati all’affidabilità dell’emittente, ovvero alla solidità della società che emette i titoli. Infatti, in caso di fallimento, è possibile perdere il capitale investito.

ETF (Exchange Traded Funds)

Gli ETF sono particolari fondi di investimento a gestione passiva, che significa realmente mettere il proprio risparmio insieme a quello di altri investitori (paniere). Una volta investito in questo fondo, il gestore di quest’ultimo acquisterà con tale denaro gli strumenti su cui si andrà a investire collettivamente. La performance dell’investimento sarà data dal risultato della somma di tutti i singoli strumenti su cui il fondo ha deciso di investire.

Guardando ai vantaggi degli ETF, bisogna considerare che è facile comprare o vendere nuove quote senza correre il rischio di vederne scendere il valore. Inoltre, gli ETF permettono anche al piccolo risparmiatore di accedere ai principali indici di mercato senza la necessità di dover comprare tutti i titoli presenti nel paniere condiviso. Ultimo ma non per importanza, Il fatto che gli ETF riguardino una gestione passiva rende l’investimento in questa tipologia estremamente vantaggioso. Basti pensare che il costo di gestione di un ETF difficilmente supera lo 0,5%, mentre quello di un fondo attivo supera il 2%.

In conclusione

Esistono diversi modi per diversificare il proprio portafogli. Alcuni di questi hanno un basso rischio, e di conseguenza un basso rendimento; altri concedono invece un rischio più elevato, con rendimenti maggiori ma con la possibilità di perdere denaro più facilmente. Investire è molto emozionante perché può essere fatto su misura della propria personalità, l’importante è essere coscienti delle mosse che si fanno, ed informarsi per bene prima di procedere. Per altri modi per investire il proprio denaro ed arrotondare sullo stipendio, potete visitare il blog di guadagnissimo.com, dove trovare anche consigli sugli investimenti in crypto, p2p lending e altri non descritti in questo articolo.

Ivano Vangone